Eugenio Finardi - Variazioni Su Temi Tzigani



Sogno un gran falò
E brucio nel mio sogno
Aspetta un po’ col sonno poi
Il senno arriverà
Ma all’alba niente va
No, nessuno danza
Ti alzi, fumi, e bevi un po’
Per smaltir la sbronza
E allora andiamo in là, un po’ più in là
Ancora un poco, un poco, un poco
Un po’ più in là, ancora in là
Sempre un poco, un po’ più in là

Fiaschi verdi in osteria
Bianco il tovagliolo
Clown e miseri hanno un cielo
E io nemmeno un volo
La chiesa sa di umidità
Bruciano l’incenso
Niente in questa chiesa va
Niente segue un senso
E allora andiamo in là, ancora in là
Ancora un poco, un poco, un poco
Un po’ più in là, ancora in là
Dietro a un altro fuoco
Io mi affanno verso il colle
Cerco scampo in su
C’è solo un olmo accanto a me
Non c’è nient’altro qui
Se almeno un po’ d’edera poi
Abbracciasse il colle
Sarei felice e invece no
Niente qui mi accoglie
In là insieme, più in là insieme
Ancora un poco, un poco, un poco
Ancora un po’ più in là
Dietro a un altro fuoco

Rincorro il fiume e Dio non c’è
La luce qui colora
Campi e fiori intorno a me
La strada è lunga ancora
Lungo la strada, un bosco
Lì danzano le streghe
Nelle pieghe dell’oscurità
Danzano le lame

Ben sicuri, dei cavalli
Ritman la cadenza
In questa danza niente va
E io ne ho già abbastanza
Non c’è chiesa, non c’è osteria
Niente più è sacro, ma è già sera
No ragazzi, niente va
Niente qui mi attira
E allora andiamo in là, un po’ più in là
Un poco, un po’ più in là
Ancora in là, un po’ più in là
Dietro a un altro fuoco
E allora andiamo in là, ancora in là
Ancora un poco, un poco, un poco
Ancora in là, un po’ più in là
Dietro a un altro fuoco

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